Questa volta è la chiesa che ci propone una Quaresima di quaranta giorni per prepararci a celebrare la Pasqua. Il numero quaranta ci richiama il deserto del popolo di Israele e anche i quaranta giorno in cui Gesù si preparò nel deserto al suo ministero. Su questi due modelli la chiesa ci presenta la quaresima e il modo con cui viverla.
E’ un “cammino di vera conversione”. Cambiare, questa volta non le legge o le strutture ma la nostra vita. Per realizzare questo cambiamento serve la preghiera, il digiuno e la carità. La cosa non è facile, si tratta di
“Un vero combattimento”. Combattere è sempre duro per noi che siamo pacifisti nel senso di far pure pace perché combattere è faticoso. La preghiera è una lotta, come lo fu per Giacobbe, il digiuno non soltanto dal cibo ma anche dalle curiosità e dalle cose non necessarie, la carità fraterna, soprattutto se nessuno ci approva “Non sappia la destra ciò che fa la tua sinistra”.
“Da affrontare vittoriosamente”. La quaresima deve portar frutto, deve cambiarci, almeno realizzare qualche proposta evangelica.
“Contro lo spirito del male”. La nostra non è una lotta contra l’aria ma contro il demonio che “va in giro cercando di divorare”. Ha tentato Gesù nel deserto e “il principe di questo mondo “ tenta anche noi, anzi siamo continuamente nella tentazione.
La vita cristiana è scelta e lotta, scelta di seguire Cristo e lotta contro noi stessi, contro il peccato che è in noi. Gesù ci ripete ancora una volta “Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua Croce e mi segua”.
All’inizio della Quaresima, serve la scelta preferenziale per la Croce che il Signore ci offre ogni giorno e portarla con amore
La “Via Crucis” è la classica preghiera della Quaresima perché soltanto dietro a Gesù riusciremo a portare la Croce del digiuno, della preghiera e della carità fraterna. Soltanto la Croce ci garantisce la vittoria sul mondo.