Responsabilità

Ho davanti a me la foto della Famiglia Bergoglio, padre, madre e cinque figli e la guardo mentre ascolto quello che il Papa ha detto sull’aereo di ritorno da Manila rispondendo alle domande dei giornalisti. Francesco non finisce di stupire per l’immediatezza con cui parla proprio come noi, a Roma si direbbe come mangia e per il papa non deve essere una cosa facile. Ci siamo abituati a diversi modi di parlare da parte del Papa: ex cathedra, in maniera solenne, ex fenestra e ex aereo, La cosa bella è che quando parla nella Sistina come sull’aereo con i giornalisti è sempre lo stesso.

Questo è particolarmente importante perché a nessuno viene la tentazione di pensare che quel che dice lo dice perché lo deve dire o legge quello che altri gli hanno preparato ma è quello che Lui pensa e crede. Questo è basilare perché il Papa non è un libro stampato che si apre in determinate circostanze ma un battezzato che ha la grazia particolare di essere garantito dalla preghiera di Cristo perchè con la sua fede, quella del suo battesimo, possa confermare i suoi fratelli. Per questo è necessario per un credente saper cosa pensa il Papa, cosa dice il Papa per avere la garanzia di essere nella vera fede di Cristo.

Mi ha detto un amico che durante il ritorno da ogni viaggio Francesco ne dice una delle sue e mette in discussione tanti buon pensanti; al ritorno da Manila ha toccato il tema della regolamentazione delle nascite e con poche parole ha riassunto tutto ciò che ritiene la Chiesa sull’argomento. Ha detto che gli sposi devono essere aperti alla vita altrimenti il loro matrimonio è nullo. Paolo VI con la coraggiosa enciclica Humanae vitae ha parlato chiaro contro il neo – malthusianesimo universale in caso di controllo delle nascite da parte delle grandi potenze quindi alla domanda quanti figli ha risposto che devono essere gli sposi a decidere responsabilmente secondo coscienza come deve esser composta la loro famiglia. Parlando come un parroco, e io mi ci sono riconosciuto perfettamente, ha detto che i cristiani non sono come i conigli e superando l’idea del figlio unico ha indicato nel numero tre una media legittima e possibile.

Gli sposi devono essere aperti alla vita ma non sarà il parroco a dire quanti figli fare ma loro stessi interrogando la loro coscienza e facendosi aiutare dai loro consiglieri spirituali, sacerdoti e da esperti in materia. Sotto questo discorso del Papa è sotteso il valore centrale della coscienza che è il luogo in cui la persona parla con Dio e decide cosa deve fare per compiere la Sua volontà. Questo tema che è centrale del Vaticano II appare continuamente nei discorsi del Papa e ogni volta stupisce coloro che sono più abituati alla morale dei carabinieri che a quella cattolica che è la morale personalistica. Cosa fare? Ovviamente né un figlio unico ne come i conigli ma una famiglia secondo il Signore, interrogando Lui come sicuramente fecero i coniugi Bergoglio a cui il Signore chiese di preparargli un figlio che potesse crescere con quattro fratelli in maniera da non riuscire a “vivere da solo” come ci ha spiegato quando ha scelto di restare a Santa Marta.

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