Gesù è veramente risorto

La pandemia ci costringe a vivere chiusi in casa come gli apostoli vivevano nel cenacolo, “per paura dei Giudei” dopo la morte di Cristo e vi rimasero anche dopo la sua resurrezione, insieme a Maria, in attesa degli eventi che si compirono il giorno della Pentecoste, esattamente cinquanta giorni dopo, quando uscirono ad annunciare la Salvezza avvenuta. Furono cinquanta giorni “da infarto”.

Dopo lo shock della morte del maestro la notizia della sua Resurrezione, le varie apparizioni, il terrore di essere degli illusi, la paura di essere circondati da fantasmi, furono giorni terribili, giusto la Madonna poteva trattenerli.
In questi cinquanta giorni celebriamo il tempo pasquale che i Padri hanno detto essere un unico grande giorno di cinquanta ore per celebrare la gioia della glorificazione di Gesù Cristo. E allora viviamo con fede questo tempo di forzata reclusione per trasformarlo in tempo pasquale, in tempo di grazia.
La chiesa ci presenta in tre momenti l’esaltazione di Gesù: la Resurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste. La Resurrezione è la prima realtà di cui prenderne coscienza. Colui che viene esaltato è Cristo Crocifisso. Il Crocifisso è stato glorificato. Colui che il venerdì santo è stato ucciso e sepolto torna a respirare. Quella vita sacrificata torna a prendere possesso di quel corpo incorrotto. Il Cristo, definitivamente risorto dai morti, non muore più. E’ un vero recupero. E’ importante insistere su questo perché alcuni ritengono che parlare della resurrezione del corpo è un modo di dire, quello che è importante è il nucleo della personalità di Cristo che è stata glorificata. La cosa è contro il messaggio del vangelo. Pietro nel suo primo discorso parla del corpo di Gesù messo nel sepolcro come quello del Patriarca David “ che previde la resurrezione del Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide la corruzione” (Atti 2,29). Parla del corpo posto nel sepolcro, quello risuscitato. Il realismo è assoluto. Altri pensano ad una evaporazione essendo difficile ad accettare per un uomo moderno la resurrezione di un morto. La resurrezione è sempre stata difficile ad accettare dai filosofi a cominciare da quelli dell’Areopago. E’ chiaro che Gesù ha annunciato una resurrezione dai morti. “Toccatemi, guardate, un fantasma non ha carne e ossa come vedete che ho io”(Lc 24,29). Con altrettanta forza è stato detto da Gesù quanto avviene nella Messa “Prendete e mangiate questo è il mio Corpo, questo è il mio sangue” Cosa c’è nell’Eucarestia se non il corpo risuscitato di Cristo? E’ chiaramente una affermazione molto seria sicuramente difficile ad essere intellettualizzata.
Gesù è risuscitato per noi perché “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”A noi interessa soprattutto prendere coscienza di questo: “Con la sua morte il cuore di Cristo smise di palpitare Ma quando il corpo del Divino Redentore si riunì di nuovo alla sua anima, vincitore della morte, il suo Cuore sacratissimo non ha più cessato di palpitare imperturbabile e placidamente di amore per noi” (Haurietis acquas n. 16)

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