Con un certo interesse sto assistendo alla furia iconoclasta che si è scatenata in America come reazione al razzismo e mi son chiesto se entrasse anche in Italia il vezzo di distruggere le statue di gente che nella storia non sono stati stinchi di santi ma autentichi banditi quante ne rimarrebbero in piedi.
Non parliamo poi dei nomi delle nostre strade alcuni dei quali sarebbero proprio da cancellare se fossero conosciuti. Anche in Italia abbiamo vissuto quanto avviene in America Ero ragazzo e sono testimone. Ricordo le parate del fascio e i miei compagni di scuola vestiti da balilla con il moschetto che guardavo con stupore perché mio padre non mi ha mai permesso di essere arruolato e vestire una divisa se non quella dei chierichetti. Ma ricordo anche la caduta del fascio, l’incendio dato alla case del fascio, i fasci sulle facciate delle scuole scalpellati e le statue abbattute. Anche in Russia è avvenuta la stessa cosa anche se in maniera più soff. Leningrado è ritornato a chiamarsi San Pietroburgo e la mummia di Stalin che si vedeva accanto a quella di Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa è stata sepolta mentre il povero Lenin rimane ancora lì ad invocare qualcuno che si ricordi che seppellire i morti è un’opera di misericordia corporale che anche i comunisti di buon gusto dovrebbero fare. In Cina i monumenti resistono ma credo per poco.
A prima vista non dispiace questo genere di giustizia sommaria. Ho trovato divertente il fatto che Trump abbia minacciato pene a chi deturpa”beni dello stato”, bontà sua. Alle elementari ci hanno mitizzato tutti gli “eroi” del nostro Risorgimento, ma quando ho letto con gran gusto la storia d’Italia di Indro montanelli che dimostra in un intero volume che Giuseppe Garibaldi era “un autentico bandito”, “In Emilia Romagna di banditi se ne intendevano ma come lui non ne avevano mai visti”. Devo dire che tutte le volte che passo sul Gianicolo e lo vedo a cavallo con il di dietro rivolto al Vaticano, mi ricordo anche che si tratta del primo capo della massoneria che gli ha edificato quel monumento . La guerra è guerra ma ci sono delle ragioni per farla e dei modi da osservare. Don Milani in un testo in cui difende l’obiezione di coscienza dimostra, e ha ragione, che nell’ultimo secolo tutte le guerre erano ingiuste. Ovviamente non incolpo i poveri soldati ma chi se l’è inventate passando poi da eroi e padri della Patria.
Ma a chi fare i monumenti? Personalmente ritengo a nessuno se non dopo diversi anni dalla loro morte. Il Grande Papa Lambertini stabilì che non si intraprendesse la causa di canonizzazione di nessuno prima di cinquanta anni dalla morte. Decisione saggia che se fosse applicata di monumenti ce ne sarebbero meno. Neppure i santi sono stati risparmiati dalla furia iconoclasta americana e li capisco per il fatto che i santi sono persone del loro tempo, santi del loro tempo e quindi condizionati ai valori del tempo. Per uno solo non si può sbagliare: per Gesù Cristo. “Tu solo il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l’Altissimo: Gesù Cristo” si proclama nella Messa anche se si son provati , Shaun King, a impugnare la legittimità delle sue immagini perché bianco. Ne parleremo, anche se il problema può essere risolto non usando il Bianco Statuario di Carrara ma il fortissimo Nero basalto di Sardegna o il prezioso Ebano di Africa.