Buon anno! Sta iniziando l’ottantunesimo anno della mia vita. “Ottanta per i più robusti” dice il salmista , e pare sia proprio così, se robustezza vuol dire salute è una scommessa che facciamo tutti “cercar di morire sani” anche per non dar i problemi a chi resta dal momento che non intendo sottoscrivere nessuna data.
E’ bello avere ottant’un anni anche se non è facile accorgersene. Bisogna fare un esercizio: seguire i necrologi e vedere dove è arrivato l’elenco della chiamate, guardare i coetanei, soprattutto quelli che pensi abbiano più anni di te e concludere che dopo tutto anche la quarta età è una stagione della vita che può dare molto agli altri ed essere utile per chi vuol servirsene.
Soprattutto è una esperienza bellissima e nuova quella di essere libero imprenditore non dipendente da programmi predeterminati da altri ed essere libero di servire il Vangelo.
Ho sempre stimato e invidiato la vita monastica per la centralità di Dio, l’abitare la cella “Cella sicut coelum” e la possibilità di “Abitare secum”. Ci siamo. Sono arrivato ed è veramente bello. Mi viene da pensare che i libri e le numerose riviste che seguo siano una tentazione, invece sono amici con cui non dici male di nessuno e ti fanno una gran compagnia; soprattutto leggi per te, senza il pensiero di rivendere subito quel che leggi, e apprezzi la saggezza a cui tanti si sono arricchiti prima di te. Capisco come i nostri padri abbiano costruito ancor prima che le mense per i poveri le grandi biblioteche, anch’esse mense per gli affamati di verità e di cultura.
Cosa ci riserverà il nuovo anno? “Nihil sub sole novi”, niente di nuovo sotto il sole. Quanti padreterni ho viso sparire e più alti erano più il tonfo è stato forte. Son rientrati a casa, di nascosto, anche i re d’Italia e gli è andata bene, hanno trovato una chiesa di provincia che li ha accolti , un gradino superiore ad un ossario comune. Tutto passa, Dio solo resta. A ottant’anni tutto si colora dei bellissimi colori del tramonto che illuminano anche i famosi, giustamente chiamati “pro tempore”, perché certamente passeranno. Nessuno è importante, tutto passa, Dio non muta, Dio solo resta, basta aspettare.
Seneca, Cicerone, hanno scritto cose bellissime “De senectute” ad hanno ragione. I fascisti cantavano “Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza”, ma quando passa la giovinezza comincia un’altra età che è altrettanto bella, come i pezzi di antiquariato che hanno bisogno di restauro e di conservazione ma che sono più preziosi di quelli moderni. Ovviamente per i pezzi di antiquariato i restauri devono essere fatti bene, deve essere conservata la patina di antichità perché il pericolo del Carnevale è sempre all’angolo.
E’ innegabile l’autorità che deriva dalla anzianità e spesso si ha paura della saggezza degli anziani perché ciascuno vuol fare i suoi errori. La vita è una scuola insostituibile. Ci dice Isacco il Siro:“La parola che viene dalla pratica è un tesoro su cui confidare; la sapienza oziosa è un misero possesso. Un uomo semplice che ha esperienza delle cose è più affidabile di un sapiente che parla per aver investigato ma senza esperienza delle cose”.
E’Dio che ci concede il nuovo anno, solo Lui è il datore della vita, ce lo concede per servire , a me sempre e soltanto attraverso il vangelo, quindi la mia missione non è finita.