I giovani al Sinodo

“Dateci un Padre”.
I giovani della cattedraleWeb che hanno chiesto alla Chiesa sinodale “Raccontateci Gesù Cristo” continuano a manifestare le loro esigenze “Dateci un Padre”. Uno dei mali principali del mondo è la mancanza di vita spirituale e un mondo senza vita spirituale è davvero un morto che cammina. La nostra vita è la fede, e se la fede è una vita ci vogliono dei padri che generano e che educano. L’educazione non è una cosa che si fa in serie, come non si nasce in serie e non si educa in serie. Oggi nella chiesa si sente una mancanza di Padri che generano e che educano.

“Avrete molti maestri ma non molti Padri”, diceva San Paolo a quelli che aveva generato alla fede, ed è un po’ la situazione di oggi: si punta più ad avere maestri che padri. E’ evidente: per diventare maestri basta andare a scuola e prendere magari un titolo in psicologia, ma per diventare Padri bisogna essere sposi di Cristo perché non si danno “ragazzi padri”, anzi son proprio quelli pericolosi.
Per nascere ci vuole un Padre non basta un fratello o un amico. Ricordo una delle più belle lezioni di spiritualità monastica alla Gregoriana fatta dal celeberrimo Dom Jean Leclerque OSB ci parlava appunto della paternità spirituale in questi termini. Quando in monastero orientale arriva un aspirante viene affidato ad un anziano che gli insegna tutto della vita monastica, gli è veramente padre, e gli rivela la volontà del Signore a suo riguardo. Dopo anni di questo discepolato lentamente ll loro rapporto si trasforma da padre e figlio in amico con un amico e insieme cercano la volontà di Dio per poi addirittura diventare amici nello Spirito per cui possono anche invertirsi le parti: il figlio può diventare Padre del proprio maestro.
Attraverso questa richiesta dei giovani che cercano paternità spirituale nella chiesa credo che si riveli la volontà di Dio che vuole che i preti siano soprattutto padri dei giovani, che non pensino di essere loro di dover imparare dai giovani o di parlare come i giovani, nessuno può delegare l’esercizio della paternità. E i Padri resteranno sempre padri e figli figli. Purtroppo dobbiamo costatare che nella chiesa cattolica questa dimensione della paternità spirituale non è stata più al centro di attenzione come invece lo è nella chiesa ortodossa , soprattutto russa, dove lo staretz, o l’igumeno godono di un grande prestigio. In questo sinodo i giovani hanno preso la parola , li abbiamo sentiti e speriamo che siano stati ascoltati: hanno chiesto Padri che gli raccontino Gesù Cristo e li aiutino a crescere nella fede. Credo che la Pastorale giovanile e vocazionale abbia bisogno di meno eventi , raduni,e convegni e di più disponibilità all’ascolto, soprattutto per educare i giovani all’ascolto del “maestro interiore” che non grida, non canta e non fa chiasso ma suggerisce , per cui c’è bisogno di silenzio , di raccoglimento e di solitudine: questi sono sempre stati i luoghi di appuntamento di Dio e verso i quali la chiesa ha sempre orientato, senza ingannarli, coloro che cercano davvero il Signore.

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