Categoria: Buona novella

Siamo tentati

Siamo tentati

I Domenica di Quaresima

Col realismo del Vangelo la chiesa ci introduce nella quaresima portandoci a fare una scoperta: siamo nella tentazione. Una scoperta perché non è facile riconoscere che certe scelte le facciamo perché orientati da qualcuno che la sa più lunga di noi, il demonio. L'esperienza della vita pubblica di Gesù comincia con le sue tentazioni per insegnarci che il terreno in cui ci muoviamo è minato, c'è la presenza di uno che fa di tutto per non farsi notare.

I Venerdì di quaresima

I Venerdì di quaresima

"Zitti. Stanno bussando?". Quando uno bussa piano, bisogna far silenzio per sentire. E Dio che non grida ma parla piano, "suggerisce" bussa piano .
Ce lo ha detto Lui "Sto alla porta e busso". Quindi : attenzione!
La Parola d'ordine di tutta la Bibbia è "Ascolta".Nella Bibbia ebraica è usata 1159 volte. E il fedele la recita due volte al giorno e "li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in cas tua, quando camminerai, quando ti coricherai e quando ti alzerai".(Dt 6,7) " Shema". Questa ingiunzione ci invita all'ascolto, all'attenzione, ci intima il silenzio, ci invita a tacere e non è seguita da nessun altra parola. Basta per se stessa Shema Israel. Ascolta!

I Giovedì di quaresima

I Giovedì di quaresima

Una insegnate di religione in un liceo di Roma ha chiesto ai suoi alunni come si chiama il Dio dei musulmani. Allah, fu la risposta immediata. E quello degli ebrei? Yahweh. E quello dei cristiani? Sorpresa, tutti zitti. Tanto per recuperare chiese: "Gesù come chiamava Dio?" "Padre", risposta immediata. Ecco Dio si chiama Padre.
Rimasi molto stupito quando, in Terra Santa, dopo aver ascoltato il muezzin, volli l'elenco dei nomi di Dio, quelli che lui invocava con tanta passione. Erano novantanove ma mancava proprio quello che cercavo: "Padre". L'Islam è una religione in cui Dio non é ancora riconosciuto come Padre. Vedremo perché.

Mercoledì delle ceneri

Dio ! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov'è questo Dio!
Ogni nostro conflitto è in ultima analisi un conflitto con Dio. "Dio vi ha toccato il cuore e vuol farvi suo" Disse il card. Federico a l'Innominato. E fu allora che l'Innominato esclamò.: "Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov'è questo Dio? Voi me lo domandate? Voi? E chi più di voi l'ha vicino? Non velo sentite in cuore, che v'opprime, che v'agita, che non vi lascia stare e nello stesso tempo v' attira" "Oh certo! Ho qui qualcosa che mi opprime, che mi rode! Ma Dio! Se c'è questo Dio, se è quello che dicono, cosa volete che faccia di me?

Prendi il largo

Prendi il largo

V Domenica del tempo ordinario

Una folla si era riunita intorno a Gesù. Osserviamo bene il suo comportamento perché ha molto da dirci. Chiede aiuto a Simone. In questa richiesta di aiuto prendiamo coscienza di uno stile: nessuna autosufficienza, ma desiderio di condivisione, di partecipazione alla sua missione, una umiltà che sa riconoscere di aver bisogno degli altri,la necessità di farsi aiutare. Gesù ha bisogno di Simone. Ha bisogno di noi. Ha bisogno di me. Come reagisco?

DALLA POLEMICA ALL’ AMORE

DALLA POLEMICA ALL’ AMORE

IV Domenica del Tempo Ordinario

Nel vangelo di oggi sembra che Gesù provi piacere a provocare i suoi uditori. La scena si svolge nella sinagoga di Nazareth. Luca ha raccontato in una sola volta le tre volte che Gesù è entrato nella Sinagoga del suo paese. Dagli altri evangelisti infatti risulta che La prima volta lesse il testo di Isaia e lo commentò suscitando l’ammirazione dei presenti. 

LE PARTI MENO DECENTI

LE PARTI MENO DECENTI

III dom. del tempo ordinario

San Paolo nella seconda lettura ci parla delle parti meno decenti, certamente, per un certo pudore, Paolo voleva dire le parti genitali. Solitamente si passa sopra a questo versetto anche per irritazione di coloro che non capiscono come possano essere nel corpo umano parti meno decenti. Certamente è un fatto di cultura anche se il silenzio su questa frase ci nasconde qualcosa di importante. In effetti di che cosa si tratta?

Cana è un segno

Cana è un segno

II domenica del tempo ordinario

Le nostre strade son piene di segnali che ci invitano a stare attenti a ciò che c'è dopo qualche metro. Senza i segnali si rischiano incidenti. Il segnale è una indicazione per far conoscere una realtà che non è immediatamente visibile e a cui si rischia di passare vicino senza accorgercene. Il vangelo di oggi è pieno di segni "Questo fu l'inizio dei segni che Gesù compì a Cana di Galilea". Su che cosa Gesù vuol attirare la nostra attenzione? Cosa vuol farci conoscere? "Egli manifestò la sua gloria" . Ma cos'è la sua gloria?

Il Mistero svelato

Il Mistero svelato

Festa del battesimo di Gesù

Il battesimo di Gesù rappresenta il momento culminante del Natale e dell’Epifania e ci dice tutta la verità dell’Incarnazione. Il Signore non viene soltanto per far corpo con l’umanità come lo mostra il lungo periodo trascorso a Nazareth facendo il falegname ma viene per far corpo col male di cui soffre la stessa umanità, il peccato e soprattutto la morte. Questa solidarietà con l’uomo non è passiva, come se si contentasse di far sua una condizione appesantita dal peccato ma viene per caricarsi in profondità di questa condizione per . come dice l’Apostolo “far abbondare la grazia dove è abbondato il peccato” Soggetto vivo di una umanità reale Cristo non è il “locatario “ passivo di una condizione ma ne è il Salvatore.

Siamo nomadi

Siamo nomadi

Festa dell'Epifania

Uno dei pionieri dell’astronautica ha scritto: “La terra è la culla dell’umanità, ma non può eternamente restare in culla” E aggiungeva : “L’umanità non resterà eternamente sulla terra: All’inizio , prudentemente l’uomo attraverserà i limiti dell’atmosfera, poi, più tardi partirà alla conquista del sistema solare”. Queste parole son piene di audacia e di fiducia nell’avvenire dell’umanità. Cosa avverrà realmente? Certamente queste parole esprimono una verità profonda. Partire è il proprio dell’uomo. Deve sempre alzarsi,andare più lontano e cercare una nuova luce.

Alle sorgenti della pace

Santa Madre di Dio

La celebrazione di questo giorno è caratterizzata da tre avvenimenti: nel calendario civile è il primo giorno dell’anno, in quello liturgico è la festa di Maria Madre di Dio e dopo Paolo VI la giornata della Pace.

La famiglia di Gesù

La famiglia di Gesù

Appena celebrata la nascita di Gesù la chiesa pone la nostra attenzione sulla sua Famiglia, è infatti l’unica cosa che possiede. Alla sua nascita colpisce la povertà assoluta del luogo e la privazione dell’accoglienza da parte degli uomini “venne nella sua casa e non lo riconobbero”. Appare anche chiaro il messaggio, il primo messaggio che Gesù ci offre: si è privato di tutto meno che della famiglia perchè si può fare a meno di tutto meno che della famiglia.

Natale è l'identità cristiana

Natale è l'identità cristiana

Natale non è la festa principale del Cristianesimo ma sicuramente la festa dell’identità cristiana. E’ facile oggi , vivendo in un ambiente multicultuale, chiedersi perché dal momento che ebrei, musulmani e cristiani adorano lo stesso Dio, sono figli di Abramo e pregano nella stessa direzione , non si mettono d’accordo e fanno un’unica religione, probabilmente diminuirebbero anche le tensioni tra i popoli. TutteI adorano lo stesso Dio ma c’è una differenza sostanziale: i cristiani credono che Dio è diventato uomo e si è chiamato Gesù.

Educhiamoci al Natale

Educhiamoci al Natale

La domenica precedente al Natale il vangelo ci racconta della visita di Maria a Elisabetta sua cugina. Nonostante le circostanze particolari in cui si trovava Maria era ovvio che andasse a trovare la cugina che aveva concepito in tarda età, non fosse altro perché glielo aveva detto l’angelo. Ma c’è di più da riflettere. Ciascuna delle due donne ha da portare qualcosa all’altra. Alla parola di Maria Elisabetta “è ripiena di Spirito Santo” e il fanciullo “sobbalza” nel suo seno. Alle parole di Elisabetta , Maria “trasale “ di gioia e prende coscienza di ciò che gli sta avvenendo. L’incontro è par le due donne portatore di gioia.

Cosa dobbiamo fare

E’ una domanda frequente nel Nuovo testamento. Lo chiedono i figli d’Israele la mattina della Pentecoste, la chiedono dopo la moltiplicazione dei pani e nel vangelo di oggi le folle presenti lo chiedono al Battista. La risposta è progressiva e la liturgia di questa domenica ce ne declina i passaggi: siamo soggetti alla legge del Signore, siamo destinati a ricevere la grazia di Dio e vivere di Lui, per entrare in questo mistero dobbiamo gioire di Lui.

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